Gli Stati Generali della Logistica nel Nord Ovest (Liguria, Lombardia e Piemonte) sono stati l’occasione per la disamina dei numerosi progetti messi in campo sul territorio delle tre regioni in tema di infrastrutture a supporto della logistica, dei trasporti e della mobilità delle merci. Un approfondimento che ha trovato centrale il tema della Zona Logistica Semplificata di Genova (allargata ben oltre il territorio ligure).
Con la dichiarazione congiunta, sottoscritta al termine della quinta edizione degli Stati generali della Logistica del Nord-Ovest, i presidenti di Piemonte, Lombardia e Liguria hanno evidenziato la necessità che venga concluso celermente il percorso amministrativo di riforma delle Zone Logistiche Semplificate in modo che si possa provvedere alla nomina del commissario straordinario genovese.
Una ZLS costituita attraverso un nuovo modello operativo che comporterà variazioni sostanziali nella ripartizione modale degli inoltri portuali a favore della modalità ferroviaria, con la prevedibile crescita dei flussi portuali liguri.
Il V Atto di Genova ha definito altresì la necessità di avviare la composizione di un quadro unitario del sistema retroportuale, interportuale e di aree-polmone afferenti ai porti liguri, che integri i terminal intermodali in sviluppo e che tenga conto delle potenzialità di crescita del porto di Savona-Vado in connessione con il naturale sistema retroportuale, a supporto del definitivo salto di qualità e competitività internazionale del porto di Genova, terminale del corridoio Reno-Alpi.
In questo contesto l’intervento, in via di completamento, di realizzazione del Terzo Valico dei Giovi trova una sistematica integrazione, grazie alle opere di valico verso l’area di mercato contendibile, al completamento e potenziamento del sistema degli accessi e delle connessioni, ai quadruplicamenti, alla conseguente separazione dei servizi ferroviari lenti e veloci lungo le tratte quadruplicate per consentire il potenziamento e la velocizzazione delle relazioni interregionali Genova-Milano e Genova-Torino.
Il documento sottoscritto dai Governatori della Macro Regione del Nord Ovest individua altresì la necessità di aumentare l’offerta ferroviaria (corse veloci) da Genova verso Roma in modo da superare l’isolamento della Liguria affetta da un sistema autostradale che necessita ancora di profondi interventi di adeguamento.
La Macro Regione del Nord Ovest, con poco meno di 350 milioni di tonnellate di merci trasportate nel 2021 (fonte ISTAT), corrispondente a circa il 35% del trasporto complessivo nazionale, è la più grande area allargata per origine/destinazione in Italia ed una delle più importanti in Europa per il trasporto delle merci su gomma.
La movimentazione intraregionale delle merci sviluppa 263 milioni di tonnellate all’anno garantendo circa il 90% del trasporto sulle medie e lunghe distanze.
Numeri che devono far riflettere in merito alla realizzazione di una ZLS sempre più necessaria ed una Macro Regione basilare per la Liguria, a conferma di quel vecchio “feeling” industriale tra le città di Milano, Genova e Torino, che vede la Liguria attore principale in un contesto di accessibilità intermodale unico nell’ambito del Nord Ovest.
Una sorta di città estesa, pensata come conurbazione di attività produttive ed industriali dislocate nei diversi centri della Macro Regione, un concetto di unicum territoriale a cui ciascuno centro/nodo/polo deve svolgere la propria missione, anche in linea con quanto previsto nel programma del Governo Meloni puntando sulla economia blu e sull’eccezionale collocazione geografica dell’Italia, vera e propria piattaforma naturale nel Mediterraneo, mettendo a sistema tutte le filiere economiche connesse ai nostri mari, dalle attività portuali, alla logistica.
Un sistema logistico, quello della Macro Regione del Nord Ovest, che deve svilupparsi, prevalentemente, per le attività dei porti liguri ed integrato con gli interventi, infrastrutturali e gestionali, programmati sul territorio delle tre regioni, grazie alla possibilità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Piano Nazionale Complementare.
Per questo motivo, e non solo, la mobilità delle merci deve essere “letta” in una duplice veste: supporto ad una logistica strettamente dipendente dai consumi, decongestionamento delle reti stradali a favore del processo/percorso dell’intermodalità verso il trasporto integrato con il sistema ferroviario, in attesa che venga completato, come anticipato, il “Terzo Valico dei Giovi”, la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità/Alta Capacità di attraversamento dell’Appennino tra Liguria e Piemonte (lavori completati per il 77% degli scavi delle gallerie).
Un infrastruttura che fa parte del Corridoio Europeo dei Due Mari (Genova – Rotterdam), e di collegamento al Corridoio Lisbona – Kiev, e rappresenta la porta di accesso verso i mercati dell’Europa centrale.
La Macro Regione del Nord Ovest è l’elemento base di un sistema logistico che deve essere competitivo, non solo a livello nazionale, ma su tutto il bacino europeo ed intercontinentale, vista la crescente richiesta di servizi inerenti alla logistica integrata, i quali necessitano di spazi (hub) per la creazione di piattaforme logistiche funzionali all’ampliamento delle funzioni proprie logistiche.
Da qui il concetto di “città estesa” (unicum territoriale) della Macro Regione con l’obiettivo di trovare una soluzione a due grandi problematiche, dettate dalla difficoltà a garantire aree logistiche adeguate ai traffici ipotizzati e dalla necessaria conversione dell’attuale ripartizione modale, fortemente sbilanciata verso la gomma, sul sistema ferroviario.
Diversi spunti che tendono a porre una domanda provocatoria: perché non istituzionalizzare la Macro Area del Nord Ovest?
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