Presentato questa mattina a Gorizia, nella sala G. Verdi di Palazzo de Bassa, il Masterplan Offerta ricettiva GO!2025 Capitale Europea della Cultura. Uno studio realizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia con Uniontrasporti su richiesta della Regione Friuli Venezia Giulia e che si pone quale sintesi e analisi di scenari e proposte per il settore turistico-ricettivo. La designazione di Nova Gorica/Gorizia come Capitale Europea della Cultura rappresenta un potenziale e importante volano per lo sviluppo turistico non solo della città di Gorizia, ma dell’intera regione Friuli Venezia Giulia.
Il Masterplan – ha affermato il presidente camerale, Antonio Paoletti – vuole essere il contributo strategico del sistema camerale, mediante la messa a disposizione del territorio di una serie di strumenti utili ad elaborare una pianificazione strategica che possa favorire una valorizzazione territoriale e di sviluppo turistico di breve, medio e lungo periodo. Il Masterplan si propone di individuare una serie di interventi strategici che possano influire positivamente sull’incremento della proposta turistica attuale e sul consolidamento del tessuto imprenditoriale nel suo complesso, ed in particolare di quello ricettivo. Il mercato turistico attuale è sempre più dinamico e le evoluzioni sempre più rapide, sia in termini di domanda, di esigenze e di richieste del turista, nonché in termini di modalità di ricerca, di informazioni, di prenotazione e di ispirazione, di strumenti, di fruizione del territorio e delle risorse, nel pieno rispetto dell’ambiente che ci circonda. E la numerosa presenza questa mattina delle istituzioni e delle imprese dimostra quanto sia importante questo evento>.
<Le previsioni per i prossimi cinque anni – ha sintetizzato il direttore di Uniontrasporti, Antonello Fontanilli – evidenziano un orientamento verso un turismo tematico (religioso, enogastronomico, sportivo, archeologico e naturalistico,…) e l’importanza del fare attività di comunicazione e promozione in grado di mettere in evidenza le unicità e il valore aggiunto di una destinazione rispetto ad altre. In quest’ottica, il territorio del Goriziano deve recuperare non solo il divario attuale, ma anticipare la domanda, cercando di immaginare un’offerta turistica in grado di mantenere lo stesso livello di competitività nel tempo, essendo proprio questa la vocazione di un territorio come quello goriziano.
LA DOMANDA TURISTICA: CHI E’ IL TURISTA MEDIO CHE VISITA IL GORIZIANO?
In provincia di Gorizia, l’incoming è prevalentemente di provenienza estera per tutto il decennio considerato (2011-2021). Il numero di arrivi stranieri è complessivamente cresciuto tra il 2011 e il 2019, passando da 186.074 presenze a 301.905, con un incremento pari a +62,25%. Gli arrivi italiani, nel medesimo periodo, si sono mantenuti perlopiù stabili, passando da 150.581 unità a 147.613. Nel 2021, emergono segnali di ripresa sia per l’incoming domestico che non residente. Parallelamente agli arrivi si registra una diminuzione significativa del numero di presenze, da imputare prevalentemente alla lenta ma costante diminuzione dei pernotti nazionali. La diminuzione più significativa si è verificata tra il 2011 e il 2014, con presenze turistiche nazionali passate da 907.216 a 477.288 unità. Le presenze straniere sono invece progressivamente aumentate tra il 2011 e il 2020, passando da 92.939 nel 2011 a 1.287.614 nel 2019. Nel 2020 gli stranieri costituivano oltre il 70% delle presenze provinciali.
Tra il 2011 e il 2019, la permanenza media in provincia di Gorizia è complessivamente diminuita, passando da 5,4 notti a 4,2 notti. Sono in particolare le presenze italiane ad aver fatto registrare un significativo calo: dai 6 notti nel 2011 a 4 nel 2021, mentre la permanenza media dei turisti stranieri, seppur in calo sul decennio, ha registrato una diminuzione più contenuta, scendendo dal 5 a 4 notti. Nell’anno della pandemia la durata media della permanenza italiana ha però registrato un leggero aumento, arrivando a toccare le 4 notti, contro le 3,6/3,7 degli anni tra il 2014 e il 2019, dato che si è mantenuto durante tutto il 2021.
La distribuzione delle presenze turistiche su base mensile in provincia di Gorizia evidenzia una stagionalità più marcata rispetto al dato regionale: tra giugno e settembre si registrano oltre il 90,26% delle presenze annuali complessive, con un picco in corrispondenza del mese di agosto (32,93%), in buona parte influenzato dal dato significativo del comune di Grado. Il tasso mensile lordo di occupazione dei letti all’interno delle strutture riflette la stagionalità delle presenze turistiche: nel mese di agosto risultano occupate il 72,11% dei letti disponibili, seguito dai mesi di luglio (61,77%), settembre (53,08%) e giugno (44,09%).
Si evidenziano 5 obiettivi di sviluppo turistico per il territorio goriziano:
- Recupero del turismo di prossimità
- Aumento della durata media del soggiorno dei residenti (FVG)
- Potenziamento dell’offerta per il turismo internazionale
- Destagionalizzazione delle presenze
- Redistribuzione delle presenze sul territorio
L’OFFERTA TURISTICA: QUALE’ LA RISPOSTA RICETTIVA DEL TERRITORIO?
<Le strutture della regione – ha ricordato Silvia Gaiardi, di Uniontrasporti – sono per il 91,35% esercizi di tipo extralberghiero, mentre le strutture alberghiere e costituiscono l’8,65% dell’offerta ricettiva totale. La provincia che presenta la percentuale più elevata di strutture extralberghiere è quella di Udine, con 6.398strutture (93,5%) seguita da Trieste, con 858 Strutture (90,7%), Gorizia 600 (82,2%) e da Pordenone 330 (74,8%)>.
Le strutture ricettive in provincia di Gorizia sono complessivamente 730. Di queste, oltre l’80% è costituito appunto da strutture extralberghiere (600) e meno del 20% da strutture alberghiere (130). Il 64% del totale provinciale delle strutture ricettive (467) si trova nel comune di Grado, seguono i comuni di Cormons, 53 strutture (7,3% del totale), Monfalcone (53 strutture, 7,3%) e Gorizia (44 strutture, 6%).
Ciò che emerge dalle analisi è una forte concentrazione nel comune di Grado delle strutture alberghiere e l’assenza di strutture ricettive a cinque stelle in provincia, con solo alcune strutture ricettive a quattro stelle a Grado. L’offerta, se si esclude il comune di Grado, è abbastanza scarsa e costituita prevalentemente da strutture a tre stelle. Se si esclude Grado, è scarsa anche la consistenza delle strutture extralberghiere. I dati relativi all’offerta OTA evidenziano che Gorizia è la provincia più cara nella categoria 1-2-3 stelle.
In generale, si può quindi affermare che l’offerta ricettiva presente nella sola città di Gorizia, seppur valutata positivamente dai recensori, risulta inadeguata, per capacità totale e livello dell’offerta, ad accogliere grandi flussi di visitatori in arrivo nella città in occasione di GO!2025. L’ampia offerta provinciale e regionale presente può, in parte, supplire alla carenza di strutture ricettive di Gorizia.
SENTIMENT ANALYSIS: QUALE’ IL GIUDIZIO DEI TURISTI?
Le principali destinazioni del FVG sono ben recensite dai turisti. La percezione generale dei recensori è, per tutti i territori considerati, molto buona; abbastanza positivi anche i giudizi relativi alla raggiungibilità (con la sola eccezione di Sauris) e all’organizzazione, considerata non del tutto soddisfacente solo per le destinazioni «Grado» e «Dolomiti Friulane». Molto positivo in tutti i territori il giudizio relativo all’esperienza individuale: il turista esprime pareri «emozionali» (dimensione «Cuore») molto positivi per tutte le località e ne apprezza natura, enogastronomia, prodotti tipici e possibilità di imparare/fare qualcosa di nuovo (dimensione «Sfide/esperienza»).
I servizi sono giudicati in modo abbastanza soddisfacente dai turisti, la percentuale di recensioni positive è molto elevata in relazione a personale, prodotti tipici, ristorazione, servizi commerciali, guida e organizzazione di eventi. In linea di massima positivi, sebbene non elevati in tutti i territori i giudizi relativi alle dimensioni «inquinamento e pulizia» e servizi ristorativo. Significativo invece il numero di recensioni negative relative al costo dei servizi: se si escludono Gorizia, Cammino di S. Cristoforo e Sauris, le altre destinazioni non incontrano il plauso dei recensori.
L’elevata percentuale di recensioni negative relative alla disponibilità – intesa come accessibilità delle strutture/siti di interesse in termini di orari/aperture/spazi – pur da considerare non esclusivamente rappresentativa del sentiment in merito (per la natura stessa del tema, appare difficile che un recensore dedichi spazio a valutare positivamente orari di apertura o accessibilità di siti o strutture, considerando tali elementi «fisiologici» rispetto all’esperienza), è però da valutare con attenzione: controlli a campione effettuati sulle recensioni in oggetto hanno evidenziato che i turisti si sono trovati principalmente nell’impossibilità di visitare alcuni siti per i ridotti orari di apertura, oppure hanno avuto indisponibilità a poter consumare pasti in alcuni orari negli esercizi ristorativi.
BENCHMARKING ANALYSIS: COM’E’ ANDATA IN ALTRE CAPITALI DELLA CULTURA
Sulla base di alcuni studi analizzati, emerge come le città che sono riuscite a tradurre l’effetto “boost” a breve termine di ECOC, in numeri turistici interessanti ma sostenibili negli anni successivi, siano quelle che hanno sviluppato una specifica strategia di sviluppo e promozione territoriale e di realizzazione di eventi specifici. Uno dei due studi evidenzia che ospitare la capitale europea della cultura, sebbene comporti un aumento medio dei pernottamenti pari all’8% durante l’anno dell’evento, non sempre stimola la domanda turistica negli anni successivi. Crescono arrivi e presenze nell’anno di ECOC, ma l’incremento non è tale da essere da solo in grado di innescare un processo di sviluppo economico e sociale.
L’elezione a capitale della Cultura sicuramente rappresenta per un territorio un’opportunità di sviluppo economico e sociale, incrementando l’offerta turistica, l’efficienza e la qualità dei servizi, non solo ricettivi, e della mobilità. La Capitale della Cultura rientra tra quelli che vengono definiti “mega eventi” ossia eventi che hanno impatti significativi a livello territoriale e sugli investimenti pubblici e privati. Organizzare un mega evento significa adottare progetti e approcci innovativi, che negli ultimi anni hanno come parole chiave sostenibilità e digitalizzazione.
Perché questa organizzazione abbia effetti a lungo termine, però, non è sufficiente puntare ad aumentare il numero di turisti, dei pernottamenti e il tempo di permanenza, ma bisogna offrire al turista la possibilità di fare nuovi tipi di esperienze che lo coinvolgano anche a livello emotivo, passando da un’offerta turistica tradizionale a un modello di turismo esperienziale, attraverso il quale il turista non si limita a visitare i luoghi ma interagisce con le persone, vive la storia e le tradizioni alla ricerca di attività con un forte impatto personale, spirituale, sociale e intellettuale.
La preparazione della Capitale della Cultura richiede una pianificazione a lungo termine, ingenti investimenti e il coinvolgimento dell’intera città. L’identità, le arti e la cultura delle città valorizzati per la durata della manifestazione possono risultare fondamentali negli anni successivi come elemento di sviluppo e di crescita della popolazione. In alcuni casi, la ECOC non ha avuto un reale effetto incrementale in termini di arrivi, ma ha comunque avuto un effetto positivo sulla scelta dei turisti di restare più tempo, magari per visitare i dintorni.
CONCLUSIONI
La posizione di Gorizia è baricentrale rispetto ad un’area a grande attrattività turistica (siti UNESCO, città d’arte, itinerari a contatto con la natura, percorsi cicloturistici, enogastronomici) . Rappresenta quindi una base ideale per scoprire un’area estesa, di maggior richiamo quanto più il territorio sarà in grado di offrire dei buoni collegamenti per visitare giornalmente le destinazioni di maggior interesse e di veicolare la localizzazione strategica come fattore di attrattività turistica.
L’analisi dell’andamento dei flussi post evento delle capitali europee della cultura evidenzia come, in molti casi, l’onda lunga dell’evento e la sua risonanza mediatica, non siano, da soli condizioni sufficiente a mantenere dei flussi turistici consistenti (e in crescita) nel lungo periodo. È pertanto necessario che il territorio lavori sulle proprie competenze distintive, sia per rispondere alle esigenze di un turismo tematico e/o maggiormente di nicchia, sia per offrire una proposta adeguata alle nuove tendenze di «long tourism», anche facendo leva sull’alta qualità di vita del territorio per attrarre nomadi digitali e holidaywokers.
E’inoltre fondamentale che la valorizzazione del territorio goriziano rientri in un più ampio progetto di “macroarea”, non solo regionale, ma nell’ambito di una strategia transfrontaliera che vada nella direzione di potenziare la collaborazione tra tutti i territori dell’area del Collio e dell’isontino, con l’obiettivo di lavorare in maniera sinergica su più fronti, dalla valorizzazione delle destinazioni in maniera congiunta al potenziamento del sistema di trasporti transfrontaliero.
La dimensione europea assume un ruolo di primo piano, non solo per la progettazione congiunta transfrontaliera (governance, eventi, mobilità etc..) ma anche per la necessità di attuare contatti con altre capitali europee che hanno elementi in comune con Gorizia, al fine di creare una rete di interscambio di esperienze, best practice, modelli di governance, legacy.
L’anno di Gorizia capitale della cultura rappresenta un’occasione unica per ripensare il contesto urbano (moderno, smart dal punto di vista dell’accessibilità, dei servizi digitali, della sostenibilità sociale e ambientale e della possibilità di fruire del patrimonio culturale). L’anno di ECOC è un’opportunità significativa anche per migliorare la percezione esterna di Gorizia, supportare la crescita di nuova imprenditorialità, stimolare il coinvolgimento sociale, il senso di appartenenza territoriale, operare per una rigenerazione urbana. Il successo dell’anno come capitale europea della cultura dipenderà in buona parte da quanto Gorizia saprà lavorare per migliorare non solo l’afflusso turistico, ma per dare concretezza a una vision territoriale di sviluppo.
Al termine della presentazione sono intervenuti gli assessori regionali, Tiziana Gibelli, alla Cultura e allo Sport, Sergio Emidio Bini, alle Attività Produttive e Turismo e Barbara Zilli, alle Finanze.
<Come assessore della Giunta Fedriga – ha rilevato Tiziana Gibelli – non posso che esprimere soddisfazione per il prezioso e puntuale lavoro che ha realizzato la Camera di commercio Venezia Giulia. Un lavoro fondamentale perché le strutture ricettive sono una parte imprescindibile della Capitale Europea della Cultura, e perché mai come ora si può toccare con mano l’efficacia della collaborazione tra le Istituzioni. Come Assessore alla Cultura ho la consapevolezza di poter dire che i soggetti di produzione culturale non solo di Gorizia, ma dell’intera regione, sono già pronti: prova ne sia il fatto che già nel 2022 siamo riusciti a mettere in piedi un calendario di quasi 300 eventi di avvicinamento solo delle associazioni che hanno partecipato ai bandi della Regione. Sono convinta che lavorando tutti insieme questa enorme sfida che mi piace chiamare opportunità, potrà essere affrontata e superata con successo>.
Che la Capitale della cultura sia una grande occasione per valorizzare le potenzialità e le peculiarità del territorio goriziano e che dovrà essere in grado di generare un turismo di ritorno, che riconosca in Gorizia e nella Regione Friuli Venezia Giulia una destinazione di interesse anche ben oltre il 2025, ne è convinto anche l’assessore Sergio Emidio Bini. <In quest’ottica, il masterplan presentato oggi – ha sottolineato – rappresenta una fotografia utile per definire le linee di intervento, al fine di prevedere un’offerta ricettiva e una proposta di prodotti turistici adeguata in termini di quantità e qualità. In questi cinque anni l’amministrazione regionale non ha mai fatto mancare il proprio sostegno al settore turistico, con stanziamenti che dal 2018 ad oggi sono cresciuti di oltre il 44%. L’obiettivo è proseguire su questa strada di virtuosa collaborazione tra la Regione e gli operatori sul territorio, puntando – per quanto concerne Gorizia – all’aumento della durata media del soggiorno, al potenziamento dell’offerta per il turismo internazionale, alla destagionalizzazione delle presenze e alla redistribuzione delle stesse sul territorio. Sono traguardi ambiziosi, ma il Friuli Venezia Giulia e Gorizia possono vantare un patrimonio storico, culturale e naturalistico ineguagliabile e soprattutto hanno già dimostrato grande capacità di rispondere alle nuove esigenze dei visitatori, sempre più attenti a forme di turismo lento, esperienziale e diffuso. La Regione crede fermamente in questo territorio e non farà mancare il proprio sostegno>.
<Gorizia sarà la Capitale di un territorio senza confini. L’assegnazione a Nova Gorica-Gorizia del titolo di Capitale europea della Cultura 2025 rappresenta – ha ribadito Barbara Zilli – un’occasione imperdibile che dobbiamo cogliere appieno, gestendo al meglio sia le risorse messe a disposizione dall’Unione europea per la programmazione 2021-2027 sia quelle che la Regione sta mettendo in campo: oltre 57 milioni di euro. In particolare, 20 milioni arriveranno dal Pnrr per Borgo Castello, cui si aggiungono 7 milioni di risorse regionali; oltre 10 milioni sono stati stanziati dalla Regione per gli Edr per la viabilità e altri 4 per le ciclabili, mentre dal Pr Fesr arriveranno gli oltre 5 milioni per la riqualificazione di Piazza Transalpina e la realizzazione dell’Epicenter. La Regione, inoltre, ha già stanziato 10 milioni e mezzo per il Comune di Gorizia per la realizzazione di alcuni interventi e adeguamenti di strutture e parcheggi. Risorse che potranno essere utilizzate per progetti strutturali, necessari per riqualificare la città e renderla fruibile e godibile in ottica turistica e per rafforzare anche la cooperazione con la Slovenia. L’occasione che deriva da Go! 2025 è unica per il nostro territorio e dobbiamo essere pronti a coglierla in tutti i suoi aspetti di crescita e di promozione per il Friuli Venezia Giulia intero. In questo senso è indispensabile la collaborazione di tutti i soggetti che possano essere coinvolti in questo ambizioso progetto, a partire dalla Camera di Commercio della Venezia Giulia, che è uno dei partner fondamentali per la riuscita di un evento di portata internazionale che ci permetterà di fare un ulteriore passo avanti come territorio. Un territorio figlio di contaminazioni e di culture diverse, con i confini a un passo che sono diventati negli ultimi decenni sinonimo di opportunità, di scambi e di crescita>.
L’ASSESSORE ZILLI HA CONVOCATO IN CAMERA DI COMMERCIO IL “TAVOLO ISTITUZIONALE DI COORDINAMENTO” SULLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA
E in linea con quanto affermato proprio a ridosso della presentazione del Masterplan, l’assessore regionale Barbara Zilli aveva convocato nella sala Ritter della sede di Gorizia della Camera di commercio Venezia Giulia il “Tavolo istituzionale di coordinamento” sulla Capitale della Cultura europea” a cui hanno preso parte le istituzioni coinvolte e i magnifici rettori delle Università di Udine e Trieste. Un incontro a cui da gennaio seguiranno altre riunioni sempre più ravvicinate per andare ad analizzare di volta in volta le tematiche strategiche che porteranno all’evento. Nel corso del confronto è stato confermato come si aprano scenari interessanti su cui oggi è stato fatto un primo focus, guardando con particolare attenzione anche al coinvolgimento dei giovani. <La Capitale della Cultura europea – ha concluso Zilli – ci permetterà di mettere in mostra il nostro patrimonio artistico, culturale, storico, enogastronomico e sarà anche attrattiva per tutti quei giovani che hanno desiderio di scoprire posti nuovi e affascinanti in un’Europa che vive e pulsa, come il nostro Friuli Venezia Giulia>.
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