Aeroporti di Puglia ha annunciato per quest’estate un +19 per cento di passeggeri, ora arrivano anticipazioni straordinarie anche dai porti pugliesi. Tutti gli scali regionali registreranno un fortissimo incremento
Neache la guerra sembra influire negativamente sulla prossima stagione turistica pugliese. Aeroporti di Puglia ha annunciato per quest’estate un +19 per cento di passeggeri. Ora arrivano anticipazioni straordinarie anche dai porti pugliesi. Tutti gli scali regionali registreranno un raddoppio di navi ormeggiate e di numero di passeggeri. Prima su tutte ovviamente Bari che potrebbe superare con facilità il mezzo milione di persone. Ma ci sono previsioni di crescita imponente anche sugli scali di Monopoli, Brindisi e Taranto, oltre che Manfredonia, ovvero sui porti gestiti dalle due autorità di sistema portuale. A questi si aggiungono gli ottimi risultati che potrebbero essere raggiunti dai più piccoli scali di Gallipoli e Otranto, gestiti dalla Capitaneria di Porto. “Quest’anno avremo un numero consistente di scali su sette porti – fa notare Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale, che gestisce i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli – probabilmente la Puglia sarà la regione italiana con il maggior numero di porti toccati da crociere in Italia”.
I flussi
Nel 2022 Bari sarà interessata da 190 scali. Secondo le prime previsioni dovrebbero attraccare in città circa 570mila passeggeri, eguagliando così il dato del 2018. Se le previsioni fossero confermate si tratterebbe di un raddoppio delle cifre dello scorso anno quando si registrarono un centinaio di scali e 210mila passeggeri. “Il primo scalo di Msc una settimana fa aveva circa mille passeggeri – fa notare Patroni Griffi – la cifra che ci attendevamo”.
La drammatica guerra in Ucraina dunque, non sembra influire negativamente sulla stagione crocieristica: “Non ci attendiamo una riduzione della crescita dei traffici a causa della guerra – conferma Patroni Griffi – probabilmente perché i crocieristi russi e ucraini non hanno mai pesato molto sul settore”. Se queste previsioni fossero confermate si tratterebbe davvero di una crescita importante, considerando che nel 2019, anno del record per il porto di Bari si registrarono 674mila passeggeri. Dato che portava il porto barese fra i primi in Italia. Una crescita fatta a pezzi dalla pandemia, visto che nel 2020 si registrarono meno di dieci scali. L’anno scorso i protocolli di sicurezza hanno permesso una ripresa dei traffici. E poi ogni passeggero di grandi navi lascia sul territorio dai 10 ai 20 euro, mentre un passeggero di navi luxury ne lascia fino a 50 euro a testa.
La novità su Bari
Nel porto barese sono attesi i grandi protagonisti del settore, come le navi del segmento contemporary, di grandi dimensioni, come Msc, Costa Crociere e Aida. Quest’ultima che fa parte del gruppo Carnival (così come Costa) porterà in città i turisti tedeschi e, più in generale, dell’Europa del Nord (approderà in città anche la tedesca Tui). E poi ci sono le novità dal fronte extra lusso come la Oceania Cruises. A questa si aggiungerà la The World, che attraccherà per la prima volta a Bari (ma lo scorso anno aveva fatto tappa a Otranto) una particolarità unica al mondo nel traffico crocieristico visto che tecnicamente non trasporta turisti, ma gli stessi proprietari della nave. “Gente che ha comprato a vita le cabine. Una nave di miliardari che gira per il mondo e cerca itinerari inusuali. Quest’anno sarà da noi sia a Bari che a Brindisi”.
Da Monopoli a Brindisi
Proprio Brindisi sarà la città che quest’anno registrerà un vero e proprio exploit di traffico crocieristico. Se lo scorso anno infatti il porto aveva fatto segnare solo quattro scali, quest’anno saranno 71 per un totale di circa 150mila passeggeri. Numeri che rappresentano un record assoluto nella storia del porto brindisino. Discorso simile per il più piccolo porto di Monopoli che ha già prenotato 24 scali. “Il porto di Brindisi ritorna alla grande – fa notare Patroni Griffi – nonostante non abbia una struttura attrezzata per la crocieristica. Non a caso abbiamo pianificato la realizzazione di nuove infrastrutture sia a Brindisi che a Monopoli, dove stiamo progettando un nuovo pontile per i tender in maniera tale da permettere alle grandi navi di rimanere alla fonda e mandare in rada i turisti con i tender per scoprire la città di Monopoli”. Ma nuovi scali sono attesi anche sul porto di Manfredonia: “E nelle prossime occasioni promuoveremo moltissimo il porto di Barletta che secondo noi può attrarre tanto la crocieristica, specialmente luxury”.
La nuova realtà tarantina
A dimostrarlo è proprio il successo del porto di Taranto. Lo scorso anno l’approdo tarantino aveva fatto registrare 29 scali e 80mila passeggeri. Quest’anno arriverà a 51 scali con una previsione di 140mila passeggeri. Il tutto senza cannibalizzare gli altri porti, cioè senza “rubare” traffico crocieristico ad altre città, visto che parliamo della rotta tirrenica e non di quella adriatica. “Siamo quasi al 50 per cento in più di scali e passeggeri – conferma Sergio Prete, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio – quest’anno ci sono molte compagnie che vengono per la prima volta a Taranto come la Tui, la Celebrity della Royal Caribbean, la P&o della Carnival. A queste si aggiungono altre compagnie, alcune delle quali con navi più piccole, ma di linea extra lusso”. E pensare che nel 2019 il porto di Taranto fece registrare solo 15mila passeggeri. A cosa è dovuto a questo aumento di traffico? “Intanto a un lavoro di marketing che abbiamo effettuato e che inizia a produrre i suoi frutti, poi al passaparola della soddisfazione di armatori e crocieristi sia per i servizi portuali che per le escursioni. Questa è un’offerta molto vasta, perché oltre a escursioni sulla città di Taranto, ce ne sono alcune che permettono a crocieristi a terra di inoltrarsi a Grottaglie e Martina Franca. Ma devo dire che l’anno scorso è andata molto bene anche l’escursione che portava sulle spiagge della litoranea salentina. Da Taranto è possibile visitare molti paesi della valle d’Itria, ma anche Matera e Lecce. Quindi c’è un’offerta molto vasta di escursioni che quest’anno sarà ulteriormente arricchita”. Non a caso l’anno scorso la nave Msc che ha toccato Taranto ha registrato il record – oltre 70 autobus partiti dal porto di Taranto con più di 2mila passeggeri distribuiti in tutte le escursioni – di numero di escursioni in tutto il Mediterraneo. Un altro fattore di ulteriore offerta di servizi e di competitività è la presenza dall’anno scorso della Global ports holding che ha costituito la società denominata Taranto Cruise Port e che ha l’esclusiva per la gestione di tutti i servizi a terra legati alle crociere. “Parliamo del più importante operatore indipendente – non collegato agli armatori – del mondo nel settore crocieristico perché gestisce oltre 20 porti a livello internazionale. Diciamo che Taranto si sta rifacendo un’immagine molto importante. Insieme all’amministrazione comunale lo sviluppo del settore crocieristico sta portando a una riscoperta del territorio. Taranto è una nuova destinazione crocieristica, si stanno scoprendo degli itinerari e delle potenzialità inespresse. Pensiamo solo al MarTa, il museo della città, molto frequentato, così come alle spiagge del litorale tarantino. Quindi siamo molto soddisfatti di questo lavoro”.
Il restyling dei porti
Per sostenere questa crescita impetuosa dei traffici, però, è necessario anche garantire servizi e infrastrutture adeguate. Ecco perché sui porti pugliesi negli ultimi anni sono in corso investimenti importanti. Detto di Barletta, Monopoli e Brindisi, gli stessi investimenti sono in corso sullo scalo barese. “Come annunciato dal sindaco Antonio Decaro – conferma il presidente Patroni Griffi – abbiamo validato il progetto esecutivo della nuova stazione marittima di Bari. Parliamo di un progetto da una decina di milioni di euro. Potrebbe essere aggiudicato entro l’estate, dopodiché partiranno i lavori. La nuova stazione permetterà di rendere gradevole l’esperienza crocieristica su Bari”. Ma non c’è solo questo. Attualmente il terminal crociere a Bari avendo solo una banchina prospiciente gestisce solo una nave per volta. “Quest’anno avremo in alcune giornate quattro navi contemporaneamente. Al crescere del traffico di passeggeri e navi ormeggiate deve corrispondere un innalzamento dell’offerta di servizi e infrastrutture. Altrimenti la crescita può dare luogo a delle inefficienze. Stiamo lavorando tanto con il sindaco anche sul nuovo piano regolatore portuale per cercare di creare delle zone di permeabilità del porto con la città, dalla crocieristica al parco del castello fino all’approdo turistico. Per aprire maggiormente il porto alla città”. Investimenti importanti sono previsti anche su Taranto. A novembre scorso sono terminati i lavori di riqualificazione della banchina del molo San Cataldo, lato levante, di fronte alla città vecchia. In questo modo il porto di Taranto può avere una capacità di gestione anche di quattro navi da crociera contemporaneamente, di cui due di grandi dimensioni. Anche la Global ports ha realizzato un terminal crocieristico attraverso una tendostruttura. “E poi – aggiunge il presidente Prete – stiamo ultimando l’edificio denominato Falanto (l’eroe spartano che ha fondato Taranto), struttura dalla quale passeranno i crocieristi. Costo da 10 milioni di euro, dovrebbe essere ultimata ad aprile”.
di Antonello Cassano
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