Roma, luglio 2024 – L’Italia sta affrontando una sfida cruciale per il suo sviluppo infrastrutturale, con forti investimenti necessari per modernizzare e potenziare il Paese. Nonostante il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) stia offrendo opportunità uniche, l’avanzamento procede a due velocità.
Il divario infrastrutturale è evidente tra le diverse regioni italiane. I cittadini sardi, ad esempio, affrontano strade insicure, mentre in Sicilia l’Alta Velocità rimane un miraggio. Le difficoltà di mobilità si estendono a vari settori, inclusa la rete 5G, che fatica a decollare soprattutto nel Sud Italia.
Secondo Alberto Guerrini, Managing Director & Senior Partner di Boston Consulting Group, oltre alla costruzione di nuove opere come metropolitane, è essenziale rigenerare infrastrutture esistenti quali ferrovie, acquedotti, porti, aeroporti e autostrade. Tuttavia, il PNRR deve garantire il rispetto dei tempi di realizzazione e dei costi, che sono già aumentati di quasi 54 miliardi di euro dal 2022 al 2023.
Il settore delle costruzioni in Italia rimane frammentato, con molte piccole imprese che faticano a investire in tecnologie avanzate. Per migliorare la produttività, è necessario favorire la nascita di nuovi campioni nazionali nel settore. In parallelo, è cruciale facilitare partnership pubblico-privato, supportate da una regolamentazione chiara e strutture tecniche efficienti nella Pubblica Amministrazione.
Un’altra sfida significativa è rappresentata dai cambiamenti climatici, che rendono vulnerabili infrastrutture chiave. Eventi climatici estremi, come le recenti alluvioni in Emilia-Romagna, richiedono una riprogettazione delle aree circostanti per migliorare la resilienza e la gestione dei soccorsi.
Il governo Meloni prevede di investire 14,6 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto di Messina, mentre la somma più alta del PNRR, pari a 183 miliardi di euro, sarà destinata alla rete ferroviaria.
In conclusione, il futuro delle infrastrutture italiane dipende dalla capacità di sfruttare efficacemente i fondi del PNRR, dalla collaborazione tra pubblico e privato, e dall’adozione di strategie innovative per affrontare le sfide climatiche e tecnologiche.
Fonte: Affari e Finanza