La seconda edizione del documento che raccoglie le indicazioni delle imprese per realizzare una rete di trasporti utile agli scambi – locali e internazionali – si sta avviando alla conclusione. Il direttore Uniontrasporti Antonello Fontanili ha presentato i dati a Catania e Messina
Uniontrasporti è tornata in Sicilia per incontrare le imprese e conoscere le esigenze legate alle infrastrutture da inserire nella seconda edizione del Libro Bianco. A due anni dalla pubblicazione del primo documento, la Sicilia non ha recuperato il gap che la allontana dal resto del Paese. Tuttavia, nell’Isola, non tutti i servizi legati al trasporto rendono la “vita difficile” agli imprenditori. Aeroporti sono valutati dal 47,6 per cento delle stesse aziende con un giudizio tra “ottimo” e “buono”. In particolare dalle realtà che operano nel settore agricolo, il commercio e il turismo. Al contrario il 63 per cento delle realtà imprenditoriali siciliane giudica insufficiente la rete stradale; spiegando anche perché. I cantieri aperti sono tanti e durano a lungo. Delle strade c’è anche scarsissima manutenzione. Il direttore di Uniontrasporti Antonello Fontanili ha partecipato ad incontri su Catania e Messina per condividere i dati del “Programma infrastrutture” di Unioncamere Sicilia. “Siamo al secondo anno di finanziamento del progetto – ha detto – nel primo anno e mezzo abbiamo realizzato 20 Libri bianchi in Italia. L’approccio di ascolto del territorio si è rivelato vincente. I contenuti del Libro bianco, anche in Sicilia, sono frutto di una lunga partecipazione delle aziende”. Sul progetto del Ponte di Messina Antonello Fontanili ha aggiunto: “Stiamo per avviare una approfondimento che evidenzierà l’importanza dell’opera non solo per la Sicilia e i siciliani, ma per l’intero paese”.
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86 per cento dei trasporti in Sicilia è su strada
Considerata la condizione geografica e la grandezza, la Sicilia è “costretta” alla mobilità. Che dovrebbe essere agevole. In realtà sul territorio gli spostamenti sono orientati verso una sola modalità che è quella su gomma. In base alle informazioni condivise dal direttore Uniontrasporti Fontanili a Catania, l’86 per cento dei movimenti in regione avviene su strada. Il 3 per cento su strada-mare, il 2,7 per cento sfruttando il trasporto ferroviario. Lo 0,6 per cento strada-aereo. “Le aziende siciliane lavorano per l’approvvigionamento e la vendita della stessa area regionale. Solo il 18 per cento – ha spiegato Antonello Fontanili – lavora sul mercato nazionale e solo 2 per cento ha relazioni con l’estero“. Come rilevato, nove aziende su dieci in Sicilia sono micro realtà imprenditoriali. S’intuisce così perché gli spostamenti su strada sono la maggioranza. Il 50 per cento delle imprese siciliane valuta le infrastrutture presenti sul territorio tra il “mediocre” e lo “scadente”. In particolare le imprese di commercio, manufatturiero e prevedibilmente del settore trasporti. Il giudizio resta negativo anche nella valutazione sulla rete secondaria. Se – come già evidenziato – il sistema aeroportuale è considerato anche “ottimo” da quasi il 50 per cento delle aziende, i porti restano comunque “mediocri” o “scadenti” per il 38,6 per cento delle imprese siciliane.
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Ragusa 97° in Italia per prestazioni infrastrutturali
Il direttore di Uniontrasporti ha condiviso i dati di sintesi riguardanti i kpi (indicatori chiave di prestazione) per tutte le province siciliane. Il miglior risultato arriva da Catania, che è primo territorio nell’indice di sintesi e 26° in Italia grazie alle perfomances portuale (14^ in Italia) e aeroportuale (16^ in Italia). Per indice logistico Catania è al primo posto in Sicilia e 37^ in Italia. Messina, invece, occupa il 3° posto regionale ed è 54^ in tutta la Penisola per l’indice di sintesi. Le prestazioni del settore portuale valgono il primo posto in Regione e il 10° in Italia. Male la logistica, per cui la città peloritana è 84^. Nelle rilevazioni di Uniontrasporti per la Sicilia, le province di Agrigento e Ragusa sono i “territori più penalizzati”, ma anche quelli “con i più grandi margini di miglioramento”. Ragusa è 92^ in Italia per rete stradale, 96^ per quella ferroviaria, 73^ per la portualità. La provincia si ferma al 91^ posto per logistica, mentre sale al 51^ posto per aeroportualità. Praticamente impossibile è la vita economica delle imprese agrigentine. La provincia è 102^ per rete stradale, 103^ per rete aeroportuale, 105^ per logistica, 79^ per rete portuale nonostante il porto di Porto Empedocle. Infine è 88^ per reti ferroviarie. L’indice di sintesi piazza Agrigento al 104° in Italia analizzando le kpi 2023.
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180 mila imprese chiedono “semplicemente” di competere
L’incontro organizzato a Catania da Unioncamere e Uniontrasporti ha permesso l’avvio di un nouvo dialogo tra la CamCom, le aziende, le associazioni di categoria e i centri di ricerca. “La finalità dell’appuntamento è proprio questo – ha spiegato il presidente Uniontrasporti Sicilia, Ivo Blandina – dobbiamo attualizzare il lavoro fatto l’anno scorso, per la redazione del nuovo Libro Bianco. Le aziende chiedono di recuperare il ritardo infrastrutturale. Le aziende chiedono di essere competitive e in grado di raggiungere ed essere raggiunte dagli altri paesi potenzialmente in tutto Mediterraneo“. La Camera di Commercio del Sud-Est raggruppa le province di Catania, Ragusa e Siracusa. Come evidenziato dai dati sulle kpi, i tre territori hanno al loro interno profonde differenze infrastrutturali.
Infrastrutture presenti e future
“Abbiamo bisogno di un sistema infrastrutturale che regga il lavoro e le produzioni delle 180 mila imprese presenti nel nostro territorio – ha dichiarato il commissario della ComCom del Sud Est, Antonio Belcuore -. Oggi abbiamo un sistema aeroportuale completo e integrato tra Catania e Comiso, che sarà sempre più efficiente quando l’autostrada Catania-Ragusa verrà completata. Abbiamo – ha aggiunto – un sistema portuale che comincia ad essere funzionale alle esigenze dell’area. Catania sarà dedicata alla crocieristica, Augusta al cargo e trasporto merci e Pozzallo alle attività di collegamento geografico strategico nel Canale di Sicilia“. Sul sistema ferroviario e autostradale Belcuore ha dichiarato che “nelle tratte principali della Catania-Messina, Catania-Palermo e la Palermo-Messina dovrà essere inevitabilmente completato. Il sistema autostradale, poi, oggi arriva fino a Modica e nei prossimi anni collegherà completamente Catania, Siracusa e Ragusa. Certo – ha concluso il commissario – c’è ancora moltissimo da fare e completare. Speriamo che il Ponte sullo Stretto faccia fare alla Sicilia un salto di qualità”.
Infrastrutture, vicino il nuovo Libro Bianco. In Sicilia 86% di mobilità è su strada