L’assessore Baldelli illustra i costi stimati in 25 anni in base a uno studio elaborato da Uniontrasporti “Per ogni euro speso sulle tratte Fabriano-Pergola-Urbino ne avremmo 1,9 guadagnato sul territorio”
“Per ogni milione di euro speso per l’attivazione dell’anello ferroviario Fabriano-Pergola-Urbino si avrebbe una ricaduta positiva sul territorio di 1milione e 900mila euro, mentre la mancata realizzazione dell’opera determinerebbe una perdita quantificabile, per un periodo di 25 anni, in 460 milioni. E ciò, non considerando la potenzialità della struttura per il trasporto pubblico locale (ma solo per finalità turistiche e trasporto merci), che renderebbe ancora più pesante il costo del non fare”.
L’assessore regionale Francesco Baldelli sintetizza così uno dei temi illustrati ieri mattina nella conferenza indetta da Regione e Camera di Commercio delle Marche su infrastrutture e sviluppo, che ha puntato i riflettori sull’impatto economico, sociale ed ambientale di 3 grandi opere: la Ferrovia dei 2 Mari Ascoli-Rieti, il potenziamento della rete viaria nella Valpotenza (Mc) e, appunto, l’anello ferroviario Fabriano-Pergola-Urbino. Il cui primo tratto, Fabriano-Pergola, è stato riattivato 14 mesi fa, anche se ora non è percorribile per i danni causati dalla drammatica alluvione del 15 settembre su diversi segmenti che attraversano il territorio di Sassoferrato (An), la cui sistemazione, già partita, terminerà fra alcuni mesi; mentre servirebbe ripristinare la Pergola-Cagli-Fermignano-Urbino, smantellata tra Pergola e Fermignano nel 1971.
“Le cifre che ho enunciato – riprende Baldelli – derivano da un approfondito studio di Uniontrasporti (società in house di Unioncamere e delle Camere di Commercio, ndr), che ha tenuto conto di un ampio numero di fattori, fra i quali la concentrazione delle imprese nei territori, la domanda del turismo, l’attivazione dei posti di lavoro in ambito ferroviario, i vantaggi per le aziende e per le famiglie, la valenza economica della maggior sicurezza nei trasferimenti delle persone e molti altri”. “Tutti elementi – aggiunge – che forniscono un risultato estremamente chiaro: l’anello Fabriano-Pergola-Urbino è di importanza strategica per lo sviluppo del territorio di competenza e non solo, e la sua rilevanza aumenterebbe ulteriormente attraverso la connessione con Fano su cui il Ministero ha investito 1milione di euro per uno studio di fattibilità, perché, in tal modo, avremo anche un collegamento diretto verso Roma delle città di Fano e Pesaro e, inoltre, l’entroterra sarebbe legato con la linea adriatica”.
E sui timori che il ripristino di alcune tratte possa causare problemi in certe aree urbanizzate, l’assessore precisa: “Gli studi di fattibilità servono proprio a valutare ogni aspetto e i percorsi in determinate zone possono anche subire variazioni rispetto a quelli originari, in modo che si risolvano le interferenze con i centri abitati e la viabilità esistente”. Accanto a Baldelli, hanno partecipato alla conferenza il governatore Acquaroli, il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini col segretario generale Fabrizio Schiavoni e il direttore di Uniontrasporti Antonello Fontanili.
Sandro Franceschetti
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