Studio di Uniontrasporti: l’area più indicata tra Farneta e Creti, in Valdichiana. Costo stimato 80 milioni, tempi di costruzione 6 anni
Sulla realizzazione della stazione ad alta velocità ferroviaria Medioetruria, “Perugia ha un peso importante e non va trascurata: è un elemento strategico per la regione e per tutto il territorio allargato”. L’indicazione che arriva da uno studio commissionato da Uniontrasporti a Transaplan (società di progettazione ed economia dei trasporti) lascia poco spazio alle interpretazioni. La valutazione sulla stazione di linea, illustrata da Laura Bossi (foto) durante l’incontro che si è svolto ieri a Perugia dal titolo “Le priorità infrastrutturali per il sistema economico umbro”, sono state fatte in base a una serie di criteri demografici, economici, turistici e strutturali.
E alla fine è emersa un’indicazione abbastanza chiara: quella infrastruttura andrebbe realizzata in un’area che tenga conto del bacino principale delle tre province coinvolte (le altre due sono Siena e Arezzo), quello di Perugia appunto. Area che al momento vieni indicata tra Farneta e Creti, in Valdichiana raggiungibile in 30 minuti dal capoluogo. “Io non mi esprimo per il ruolo istituzionale che ricopro – ha detto l’assessore regionale umbro ai Trasporti, Enrico Melasecche – ma da questo studio mi pare che emerga un quadro abbastanza chiaro”. “Gli elementi di cui tenere conto sono molteplici – ha spiegato Bossi – a cominciare dall’analisi delle corse ferroviarie presenti durante le diverse fasce di esercizio in cui potrà essere attivato il servizio. Nella valutazione del luogo dove realizzare la Medioetruria ci sono anche altri elementi: tratto rettilineo di almeno 750 metri, pendenza inferiore all’1,2%, spazi per i parcheggi”. Il riferimento resta la Mediopadana dal punto di vista architettonico e tecnico dato che è il primo esempio del genere: quando è stata aperta transitavano 10 coppie di treni al giorno, adesso sono trenta. Questione centrale è il tempo di accessibilità alla Medioetruria: “Su questo le infrastrutture stradali sono determinanti, poiché l’80% degli utenti sceglie l’auto per recarsi in queste stazioni” ha detto Bossi che si è soffermata poi sul concetto di ‘baricentro temporale’ e cioè su come l’utente sceglie l’accesso a una fermata in linea: “I fattori sono tre: la distanza, il tempo e il costo medio del biglietto”. Focus finale sui investimenti orientativi che tiene conto di costi variabili e fissi, con quattro voci: infrastrutture stradali, opere civili, parcheggio di interscambio ed espropri. Una stima dei costi si aggira sugli 80 milioni (di cui 40 per la stazione) con tempi di realizzazione intorno ai sei anni”. Senza scordare che anche il Comitato Sava (Arezzo) ha fatto realizzare uno studio, secondo cui la collocazione migliore è quella di Rigutino…
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