La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti, ha approvato la scorsa settimana lo schema di disegno di legge ‘Disposizioni in materia di intermodalità’.
Il testo, come ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture che ha proposto la delibera, rappresenta un risultato importante e in un certo modo storico per l’Amministrazione regionale, in quanto è stata la prima misura di questo tipo approvata in Europa, con l’appoggio diretto della stessa Commissione europea.
La nuova norma mantiene l’obiettivo di incentivare il trasporto delle merci via rotaia e via nave nell’ottica di favorire la sostenibilità ambientale, puntando sulla riduzione del traffico su gomma; con particolare riferimento ai centri abitati grandi e piccoli.
In quest’ambito quindi l’esperienza già avviata in Friuli Venezia Giulia in forma sperimentale nel 2018 è stata valutata in sede europea come una buona pratica, in virtù dei risultati conseguiti e dello sviluppo dell’intermodalità attraverso il sistema dei porti e degli interporti. In base a queste performance la Commissione europea ha dato la sua approvazione affinché gli incentivi diventino stabili, senza il rischio che possano essere considerati una forma di ‘aiuti di Stato’ a beneficio di privati.
In termini di numeri, secondo una stima della Direzione centrale, lo spostamento dei flussi di trasporto dalla gomma al sistema rotaia-nave ha determinato 35mila autocarri in meno all’anno che hanno percorso la rete autostradale e viaria della regione. Inoltre nel 2020 in Friuli Venezia Giulia si è registrato un abbattimento delle emissioni di monossido di carbonio (30.421 tonnellate), di anidride solforosa (517 tonnellate) e del particolato (19,4 tonnellate): questi valori si possono ricondurre, oltre che al blocco determinato dall’emergenza pandemica, anche alla riduzione del trasporto pesante su strada in quanto trasferito alla modalità ferroviaria grazie agli incentivi regionali.
Per quel che riguarda l’aumento di volume di traffico registrato dai porti FVG e la relativa incidenza dell’intermodalità raffrontando il 2015 al 2019, queste sono le cifre: da 62.640.000 tonnellate (14mila intermodale) a 67.500.000 t (16mila intermodale). Significativi anche i dati degli interporti di Pordenone e Cervignano, che dalle 2.300 Uti (Unità di trasporto intermodale) gestite nel 2018 sono passati alle 13.050 Uti del 2020.
In conclusione, come ha evidenziato l’assessore, le misure che facevano parte dei regimi di aiuti di cui si è ottenuto il rinnovo vengono riconfermate e aggiornate a fronte dei risultati conseguiti e sulla base di un continuo lavoro di di dialogo e di confronto con gli uffici della Commissione europea. Ferrovie, vie navigabili interne e trasporto marittimo a corto raggio: sono queste le alternative al traffico su gomma che vengono riconosciute e premiate in sede comunitaria in prospettiva della riduzione delle emissioni entro il 2050. La dotazione finanziaria dello stanziamento prevista dal ddl ammonta complessivamente a 15 milioni di euro per il triennio 2022-24.
[z.s.]
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