Anche le Camere di commercio del Nord si uniscono nella campagna contro il filtraggio dei tir al valico del Brennero voluti dal Tirolo per diminuire l’inquinamento nelle valli alpine. Lo hanno comunicato a Verona la in una tappa del “Roadshow per il Brennero” promosso dagli enti camerali di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Trentino Alto Adige per sensibilizzare sul problema e stringere una rete per opporsi alle scelte della regione austriaca. “Una violazione della libertà di circolazione delle merci in Europa”, secondo il comparto degli autotrasportatori italiani.
Attraverso l’arco alpino transita la metà delle esportazioni italiane e oltre il 70% dei flussi import-export dell’Italia con l’Ue. Sono oltre 50 milioni le tonnellate di merci che transitano per il Brennero, su un totale di oltre 160 milioni che varcano i confini terrestri nazionali. Il Tirolo ha messo in campo un’articolata politica di divieti mirati per scoraggiare il traffico su gomma, creando così un collo di bottiglia per le merci italiane in direzione Germania e Nord Europa.
Nel 2018, per gli ambiti oggetto di “divieto settoriale” (materie prime, materiali grezzi, veicoli e rimorchi), sono transitate merci per un valore di 46 miliardi di euro. I prossimi divieti scatteranno dal primo agosto 2019 (chimica, metalli, macchinari e apparecchiature) e dal primo ottobre 2019 (carta e cartone, tubi e profilati e prodotti del petrolio liquido), settori per i quali nel 2018 il valore economico transitato quantificato è di 137 miliardi di euro.
“La posizione delle Camere di Commercio lungo l’asse del Brennero è critica rispetto a qualsiasi forma di divieto che limiti la libera circolazione delle merci nell’Ue – dichiara Antonello Fontanili, direttore Uniontrasporti –, ma allo stesso tempo vuole essere propositiva e aperta alla discussione in merito a misure di medio-periodo, anche legate alla modalità ferroviaria, da applicarsi nell’attesa del completamento della Galleria di Base del Brennero. Abbiamo scelto Verona quale tappa del nostro “Roadshow” perché questo è un nodo fondamentale per la logistica nazionale, incrocio di due importanti corridoi e sede del principale interporto europeo”.Il problema dell’inquinamento, comunque, esiste, lo dimostrano i dati di Uniontrasporti del 2017 secondo cui, nella macroarea considerata, i mezzi Euro 6 – lo standard più evoluto e attualmente in vigore per le emissioni – rappresentano soltanto il 6,7% del totale. Gli Euro 5 sono pari al 15,6%, mentre i mezzi più inquinanti (Euro 0-3) sono scesi sotto il 70% nella macroarea del Nord. I territori più virtuosi sono Alto Adige col 44,3% complessivo tra Euro 5 e 6, seguito dal Trentino col 33,6%. In Veneto invece il 70,2% dei mezzi è Euro 0-3, cioè molto inquinanti.
“Dal solo Quadrante Europa – commenta Giuseppe Riello, presidente della Camera di commercio di Verona -transitano verso il Brennero 36 milioni di tonnellate di merci su gomma. A queste poi si aggiungono i prodotti esportati e importati nell’Europa centrale e del Nord, cioè quelli lungo l’asse mediterraneo-scandinavo che registrano un interscambio totale di 13,8 miliardi di euro, il 51% dell’interscambio complessivo realizzato dalle imprese veronesi nel 2018. È inaccettabile una posizione aprioristica e non concertata: anche le nostre imprese mirano ad uno sviluppo sostenibile, ma questo non è incompatibile con una logistica fluida e efficiente”.Il Roadshow Brennero, che ha già toccato Modena, Mantova e Verona, si sposterà ora a Trento, Bolzano, Monaco di Baviera per concludersi a Roma a metà maggio.