L’Ad Torrisi intanto rassicura sull’iter di privatizzazione: “Nessuna macelleria sociale”.Il legame storico diventa un matrimonio: da poche ore è ufficiale l’acquisto da parte di Sac, società che gestisce l’aeroporto Fontanarossa, dell’intero pacchetto azionario di Intersac, che con oltre il 65 per cento di Soaco è azionista di maggioranza dello scalo di Comiso. Un primo passo verso la gestione in rete degli aeroporti siciliani, tema al centro del convegno ‘Il trasporto aereo nell’Europa delle Regioni: la rete aeroportuale della Sicilia”, organizzato dal centro studi Demetra in collaborazione con la Sac, che si è svolto questa mattina nell’aula magna dell’Università di Catania.La conferma dell’operazione è arrivata davanti alle maggiori autorità del trasporto civile in Italia e in Sicilia. “Ho una buona notizia- ha detto Pietro Agen, presidente della Camera di commercio Sud-Est Sicilia – la Sac ha acquisito l’intero pacchetto azionario di Intersac. Un passo avanti per la rete aeroportuale. Un’operazione trasparente, un passo per crescere”. Alla necessità di formare una rete aeroportuale, con una gestione comune degli scali siciliani, è stato dedicato il convegno di oggi, con l’intervento, tra gli altri, del direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta: “In Italia il traffico aereo cresce molto più velocemente del resto d’Europa – ha detto Quaranta – di fronte a questi incrementi, e alla concorrenza di Turchia e Spagna, bisogna fare degli adeguamenti strutturali, aumentando gli investimenti. Per questo bisogna predisporre un piano degli aeroporti, che individui le specifiche vocazioni di ogni singolo aeroporto per evitare ridondanze”.Proprio alla maggiore comunicazione tra infrastrutture sono dedicati gli interventi di molti tra i relatori. “Comiso non è una pecora nera – dice il presidente dell’aeroporto di Comiso Silvio Meli – non possiamo valutarlo solo con il metro del profitto: un aeroporto svolge una funzione sociale, di presidio per il territorio”. Mentre per Daniela Baglieri, presidente di Sac, “l’acquisizione della quota di Intersac è un passo decisivo per la costituzione della rete”. “Finalmente risolto” il nodo di Comiso per Vito Riggio, presidente Assohandler, che per la sua vecchia carica di presidente Enac ha seguito da vicino la creazione dell’aeroporto in provincia di Ragusa. “Birgi e Comiso – dice Riggio – non possono essere in concorrenza con Palermo e Catania. Ci sono voluti dieci anni per applicare l’indirizzo del piano nazionale, cioè la fusione”.Altro nodo emerso nel convegno è quello della privatizzazione di Sac attraverso la cessione di quote della Camera di commercio del sudest. “L’aeroporto – dice l’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone – deve essere un presidio di carattere pubblicistico, ovvero a gestione privata, ma che deve garantire un servizio di valenza pubblica”. Per questo, dice il presidente dell’Enac Nicola Zaccheo, “non bisogna mai escludere la presenza del pubblico nell’assetto societario degli aeroporti, proprio per controllare il rispetto della funzione pubblica dell’infrastruttura”.
A rassicurare sull’operazione di privatizzazione è Nico Torrisi, amministratore delegato di Sac: “Non ci sarà macelleria sociale di nessun tipo, l’aeroporto non può avere come unico obiettivo il bilancio fiscale, deve avere anche quello sociale. Dobbiamo dare vantaggio ai siciliani che viaggiano e incoraggiare un impatto positivo del turismo sulla nostra economia”.
Torrisi ha poi riassunto i lavori fatti sotto la sua direzione, come il completamento del terminal C e l’avvio di lavori per nuovi parcheggi. “Stiamo valutando – dice poi Torrisi – l’idea di non ristrutturare il terminal B ma di abbatterlo. I progetti di ristrutturazione sono già sottodimensionati rispetto al traffico di oggi e alle stime di crescita”. A margine della manifestazione prova a inserirsi il Codacons, che in una nota indirizzata al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli chiede la revoca della concessione alla Sac. “Il Codacons – si legge nella nota – invita il Ministro Toninelli a prendere contezza dell’ingente quantità di risorse economiche che negli anni la Società Aeroporto Catania ha ricevuto da parte della Regione Siciliana. Sembra prospettabile il rischio – si legge ancora – che, a seguito della dismissione delle quote di maggioranza a favore di privati, i soci della SAC S.p.A. possano incassare il ricavato della vendita di un bene costruito con fondi pubblici e, conseguentemente, destinarli a fini estranei rispetto a quelli di pubblica utilità”. Interpellato sul comunicato di Codacons, l’amministratore delegato Sac Nico Torrisi ha risposto sorridendo, senza rilasciare dichiarazioni.