Entrerà in vigore il 15 febbraio la legge per favorire l’uso della bicicletta e la creazione di piste ciclabili. E che dà vita alla rete ciclabile nazionale Bicitalia, integrata nel sistema transeuropeo EuroVelo.
> Cosa prevede il Piano della mobilità turistica
Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica. Il nome della legge n. 2 del 11 gennaio 2018, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 31 gennaio, mostra chiaramente gli obiettivi della normativa, attesa da tempo. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge, che entrerà in vigore il 15 febbraio.
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Arriva il piano triennale per la mobilità in bici
Promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative. Questo l’obiettivo prioritario del Piano generale della mobilità ciclistica, che intende sviluppare l’utilizzo della bici sia in ambito urbano e metropolitano, che su percorsi definiti a livello regionale, nazionale ed europeo.
Il Piano generale della mobilità ciclistica, triennale, contiene:
la definizione, per ciascuno dei tre anni, degli obiettivi annuali di sviluppo della mobilità ciclistica, da perseguire in relazione ai due distinti settori (urbano e metropolitano da un lato, regionale, nazionale ed europeo dall’altro), avendo riguardo alla domanda complessiva di mobilità;l’individuazione delle ciclovie di interesse nazionale che costituiscono la Rete ciclabile nazionale Bicitalia e gli indirizzi per la definizione e l’attuazione dei progetti di competenza regionale e finalizzati alla realizzazione della Rete stessa;l’indicazione, in ordine di priorità, con relativa motivazione, degli interventi da realizzare per il conseguimento degli obiettivi annuali di sviluppo della mobilità ciclistica;l’individuazione degli interventi prioritari per assicurare le connessioni di Bicitalia con le altre modalità di trasporto, anche attraverso la realizzazione di aree destinate all’accoglienza delle biciclette nei parcheggi, nelle stazioni ferroviarie e metropolitane, negli scali fluviali e lacustri, nei porti e aeroporti, nonché attraverso la predisposizione dei mezzi pubblici per il trasporto delle biciclette;il quadro, per ciascuno dei tre anni del periodo di riferimento, delle risorse finanziarie, pubbliche e private, che possono essere reperite e destinate alla promozione della mobilità ciclistica e l’individuazione delle modalità di finanziamento degli interventi indicati nei Piani della mobilità ciclistica dei comuni e delle città metropolitane;la ripartizione tra le regioni, su base annuale, delle risorse finanziarie destinate a interventi a favore della mobilità ciclistica;gli indirizzi volti ad assicurare un efficace coordinamento dell’azione amministrativa delle regioni, delle città metropolitane, delle province e dei comuni concernente la mobilità ciclistica e le relative infrastrutture, nonché la partecipazione degli utenti alla programmazione, realizzazione e gestione della rete cicloviaria;l’individuazione degli atti amministrativi, compresi quelli di natura regolamentare e di indirizzo, che dovranno essere adottati per conseguire gli obiettivi stabiliti dal Piano;la definizione delle azioni necessarie a sostenere lo sviluppo della mobilità ciclistica in ambito urbano, con particolare riferimento alla sicurezza dei ciclisti e all’interscambio modale tra la mobilità ciclistica, il trasporto ferroviario e il trasporto pubblico locale.La rete BicitaliaCuore pulsante della legge è la nascita della rete ciclabile nazionale Bicitalia, integrata nel sistema della rete transeuropea EuroVelo.
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Previsto uno sviluppo complessivo non inferiore a 20mila chilometri, articolato in una serie di itinerari da Nord a Sud, da Est ad Ovest. Bicitalia collegherà le aree naturali protette e più in generale le zone di interesse escursionistico, paesaggistico, storico, culturale ed architettonico, integrandosi con le reti di percorrenza turistica di interesse nazionale e locale, con particolare attenzione a cammini e sentieri, ippovie, ferrovie turistiche e percorsi fluviali, lacustri e costieri.
Allo stesso tempo è prevista l’interconnessione con le reti infrastrutturali destinate alle altre modalità di trasporto, lo sviluppo di piste ciclabili e greenway (vie verdi ciclabili), l’utilizzo della viabilità minore esistente e il recupero di strade arginali di fiumi, torrenti, laghi e canali.
“La Cenerentola della mobilità, la bicicletta, assume pari dignità in città, in periferia e nei percorsi turistici, rispetto agli altri mezzi e guida il cambiamento verso la mobilità dolce e alternativa”, per riprendere le parole del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio dopo l’approvazione della Legge da parte del Parlamento.
Previsto infatti un collegamento ciclabile tra Comuni limitrofi, l’attraversamento di ogni capoluogo regionale e la penetrazione nelle principali città di interesse turistico-culturale con il raggiungimento dei rispettivi centri storici. Quanto alle reti urbane, Bicitalia si porrà in continuità con le ciclabili esistenti, anche attraverso la realizzazione di aree pedonali e zone a traffico limitato.
Entro un anno dall’approvazione del Piano le Regioni dovranno predisporre i progetti necessari alla realizzazione della rete Bicitalia.
> Legge n. 2 del 11 gennaio 2018: Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica.
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Marta Bonucci